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The Cult, recensione di “Under The Midnight Sun”

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the cult band

 

di Irene Tempestini

 

The Cult, recensione di “Under The Midnight Sun” Top Album del Mese

 

I The Cult hanno pubblicato oggi il loro nuovo album, “Under The Midnight Sun”, per Black Hill Records. L’album è stato prodotto da Tom Dalgety (Pixies, Ghost, Royal Blood). La band aveva già pubblicato due singoli tratti dal nuovo lavoro, “A Cut Inside” e “Give Me Mercy”.

L’ispirazione per il nuovo album è arrivata una sera in Finlandia quando il frontman Ian Astbury ha visto il sole di mezzanotte. Mentre Astbury approfondiva la scrittura dei brani, ha visionato i filmati d’archivio di quell’esibizione, trovandovi tanti elementi mistici, quasi occulti ed esoterici, che lo hanno portato alla stesura dell’album.

Ian ha raccontato che mentre passeggiava per il festival finlandese Provinssirock, ha vissuto un’esperienza surreale: “Erano le tre del mattino, il sole era sorto e c’erano tante belle persone felici. Le persone erano sdraiate sull’erba, si baciavano, bevevano, fumavano. C’erano file di fiori ad adornare la parte anteriore del palco di quella sera. È stato un momento incredibile. Al centro di tutto, la musica contiene la frequenza vibrazionale di come una volta comunicavamo prima ancora di poter parlare. Canzoni di uccelli, richiami di animali, fisica quantistica, sostanze psichedeliche. Il disco in definitiva riguarda la ricerca e l’unione della bellezza in quei momenti stranamente naturali”.

“Under The Midnight Sun” contiene 8 tracce una più bella dell’altra e si sente da subito la mano d’oro di Tom Dalgety che si unisce all’eccellenza artistica ed esecutiva di una band leggendaria come i The Cult. Astbury, lo ha dichiarato lui stesso, per la stesura dei testi e la realizzazione dei brani, ha attinto ad influenze quali Brian Jones, Brion Gysin, William Burroughs, Buddhism, the Beats e Age of Aquarius.

“Mirror” ci introduce in un mondo surreale che suscita una placida inquietudine fin dalle prime note. C’è qualcosa di sospeso, di profondamente intimo, atavico. E i The Cult sono lì, presenti, fedeli ai loro suoni potenti e magistralmente guidati da Ian che torna a farci godere con la sua inconfondibile voce, unica al mondo. Stupendi il bridge e l’evoluzione del brano. “A Cut Inside” è una traccia decisa, conturbante, dotata di una melodia potente e struggente al tempo stesso, soprattutto grazie ai riverberi. Stupende le ritmiche e la vocalità di Astbury che è, e rimarrà, una delle voci più belle, incisive e affascinanti di sempre.

“Vendetta X” in un crescendo emozionale ci trasporta dentro una dimensione sospesa, surreale, mistica. Potente la ritmica, evocativa quanto ruggente la chitarra, caldo e suadente il cantato.  Splendido il tappeto musicale, con inserimenti e riff di chitarra da applausi scroscianti. “Give Me Mercy” è un’altra traccia capolavoro. Brividi costanti. La melodia e i suoni così simbiotici, ricercati, si sposano perfettamente con la voce di Ian, che non mi stancherò mai di dirlo, è un dono prezioso e raro.

“Outer Heaven” è una preghiera moderna, un mantra cantato, travolgente, impreziosito dagli archi e dagli assoli toccanti di chitarra. Una serie di suoni emotivamente importanti, che a stento riescono a non far cadere lacrime di stupore e meraviglia. Stesse caratteristiche nella succesiva “Knife Through Butterfly Heart”. Un brano intenso, un tuffo in un mare di emozioni dalle mille sfumature. Ian Astbury con la sua voce poi, mette la corona su questo piccolo grande capolavoro. Un’escalation di emozioni culmina in un assolo di chitarra che lascia senza fiato. Una delle migliori composizioni degli ultimi decenni.

“Impermanence” prosegue questo viaggio spirituale. E se è vero che il tempo scorre inesorabile modificando tutto e tutti, nel caso dei The Cult, non ha minimamente scalfito il loro talento. Anzi. Impermanence è una traccia incredibile, spettacolare, commovente.

Ed eccola a chiudere la title track, “Under The Midnight Sun”. La degna fine di un viaggio introspettivo e mistico, che fa venire il magone per la bellezza e la ricercatezza sonora. Un vortice incontenibile di gioia e sofferenza profonda, un tuffo al cuore e un nodo alla gola, il sorriso che si scontra con gli occhi lucidi per la commozione. Di fronte a tanta bellezza creativa ed esecutiva a stento si riesce a trattenere le lacrime. Bugia, non ci si riesce, o almeno non io, ed ecco scendere lacrime dolci e amare. Musicalmente, melodicamente, vocalmente, liricamente, un gioiello prezioso, un capolavoro, come del resto l’intero album.  Un album che entra di diritto tra i più belli di tutti i tempi.

Passa il tempo, è vero, inesorabile e spietato, ma nulla può contro il talento inossidabile dei The Cult. Un album che va ascoltato a cuore aperto, gustato in ogni sua più piccola sfumatura, e vi assicuro che ce ne sono tante, tantissime. Ascoltare per credere!

>>The Cult, “Under The Midnight Sun” Top Album del Mese<<

 

Tracklisting:

  1. Mirror
  2. A Cut Inside
  3. Vendetta X
  4. Give Me Mercy
  5. Outer Heaven
  6. Knife Through Butterfly Heart
  7. Impermanence
  8. Under The Midnight Sun

the cult cover album under the midnight sun

Ascolta “Under The Midnight Sun”:

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