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La solitudine dei lettori primi

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Pochi lettori, case in cui trovare un libro diventa una caccia al tesoro. L'Italia dei libri al tempo della crisi.

arcimboldo, il bibliotecario.

di Riccardo Tronci

 

Leggete, studiate, acculturatevi, è l’unico modo per difendervi, in futuro, da quelli che vi prenderanno per il culo. Per accorgersene, almeno“. Non è Gramsci. Nè più nè meno che l’incitamento di una temibile professoressa di italiano di scuola media fatto alla sua classe, registrato da queste orecchie.

 

Parole sante, vere. Ma drammatiche. Non c’è poi da stupirsi se in realtà i lettori in Italia siano così pochi: dov’è il divertimento? Personalmente chi scrive è stato ad osservare l’esercito di Sauron cadere davanti alla nobile Minas Tirit, ha ascoltato Harry Potter scandire i primi incantesimi, ha battuto la caccia al lupo (da animalista!) al fianco di Langlois di “Un re senza distrazioni“, è stato assieme ad un ussaro sul tetto ed ha bevuto, pogato e quant’altro nella compagnia di Nizza targata Cousin Jerry. Ma è fortemente dubbio che tutte queste esperienze possano aiutare chiunque a difendersi da una qualsiasi cosa. A meno che la magia contenuta nei libri della Rowling non si riveli effettivamente applicabile alla realtà.

 

Per questo, ma indubbiamente esistono innumerevoli altri motivi, lo stupore è ben poco andando a scoprire quanto e cosa si legge in Italia. I dati Istat, basandosi su di un campione di età superiore ai sei anni, indicano come solo 24 milioni di persone abbiano letto almeno un libro in dodici mesi (escludendo le letture scolastiche o professionali): il 43% della popolazione abile alla lettura.

 

Di questo segmento inferiore addirittura alla metà della popolazione possiamo constatare alcune peculiarità. La prima è che i lettori più forti si trovano nella fascia tra gli 11 e i 14 anni (tra questi, se entrambi i genitori leggono con abitudine, leggerà il 75% dei figli). Ma non solo. Le donne leggono molto di più degli uomini: il 49,3% delle donne legge più di un libro l’anno, contrapponendosi a quella debolissima e diroccata torre del 30,7% dato dalla popolazione maschile. All’interno di quel 49,3% tutto femminile, ancora una volta, spiccano con prepotenza le quindicenni. I maschi in genere sembrano preferire la lettura dei quotidiani (61,5% della popolazione maschile legge un quotidiano al giorno contro il 38,5% delle donne); nella totalità il corpo dei lettori di giornali è composto per una larga fetta da imprenditori, liberi professionisti, impiegati e direttori.

 

Tornando ai libri, si sono persi in un solo biennio (2011-2013) ben tre milioni di lettori per strada: se nel 2011 il 44% della popolazione italiana comprava almeno un libro all’anno, nel 2013 ad effettuare anche un solo acquisto del genere è stato solo il 37% della popolazione.

neonato_libri

Colpa della crisi? Forse. Secondo l’indagine Nielsen riferita ai libri comprati nel 2014, il 28% dei libri comprati appartengono alla fascia di prezzo inferiore ai 5€, mentre il 31% a quella compresa tra i 6 ed i 10€. Quasi il 60% dei lettori italiani non può o non vuole investire più di dieci euro in un libro (e talvolta, osservando la qualità della traduzione, della rilegatura o l’esiguo numero di pagine, è ben comprensibile tale atteggiamento). Colpa della crisi. Forse. Perchè se la causa di un continuo abbassarsi della soglia dei lettori e dei lettori forti fossero solo i problemi economici, come potremo spiegare i dati del 2013 di Spagna (61,4% di lettori che hanno comprato almeno un libro in dodici mesi), Francia (70%), Germania (82%) e Usa (72%)?

 

I dati allucinanti che riguardano alcune zone del meridione non sono certo catalogabili solo in riferimento alla crisi globale che dal 2008 avvolge il Belpaese. La Sicilia, ad esempio, mostra alcuni record negativi: 7 persone su 10 nel 2014 non hanno nemmeno letto un libro. Non si tratta più di comprare, ma di leggere (qualcosa preso in prestito in biblioteca, un libro passato da un amico o trovato attraverso bookcrossing o altro ancora). Il 18,1% delle famiglie, stando a quanto scrive Repubblica, dichiara di non avere nemmeno un libro in casa. In questo caso la maglia nera spetta alla regione Basilicata, dove questa affermazione viene fatta da ben 19,1% delle famiglie.

 

E riguardo alla qualità delle letture? Quei pochi italiani che osano aprire un libro, cosa leggono? Secondo Panorama, che pubblica i risultati di una seguitissima e partecipatissima indagine/catena fatta su facebook dove si chiedeva i dieci titoli più belli di sempre, gli italiani rispondono con questa classifica:

10 Mille splendidi soli, Khaled Hosseini

Se questo è un uomo, Primo Levi

Il Piccolo Principe, Antoine de Saint Exuperì

Il nome della rosa, Umberto Eco

Il cacciatore di acquiloni, Khaled Hosseini

Il signore degli anelli, J R R Tolkien

Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen

Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde

Cent’anni di solitudine, Gabriel Garcia Marquez

Harry Potter (inteso come serie completa) J K Rowling

 

Un ottimo cocktail di narrativa fantastica e fantasiosa, cruda quanto reale, classici e libri più recenti. Oltre alla duplice presenza di Hosseini, infatti, spiccano quasi a sorpresa Jane Austen, Primo Levi e Oscar Wilde. A stupire anche la mancanza di uno qualsiasi dei libri segnalati dalla celebre indagine dell’editor J Peder Zane, che richiese a 125 scrittori i loro libri preferiti. Tra questi vennero annotati, ad esempio, Amleto, Madame Bovary, Anna Karenina, Guerra e Pace ed il Grande Gatsby.

 

Tornando all’inizio, possiamo dubitare che in senso letterale il “Nome della rosa” possa aiutare una qualsiasi persona a districarsi nei dilemmi quotidiani (difficilmente i colleghi di lavoro ci passano rapporti e saggi macchiati con veleno invisibile, più facilmente file corrotti da virus) e tuttavia leggere fa indiscutibilmente bene. All’apertura della mente, alle cellule stesse, alla capacità empatica individuale. Leggere è un momento personale di estraniazione alla quotidianità dove sognare, capire, comprendere, viaggiare, scoprire, crescere. Leggere rende felici.

 

E proprio per questo affermiamo qui che per noi il miglior libro è certamente quello ancora da leggere. E voi? Quale libro non può assolutamente mancare in una libreria, quali sono i vostri dieci libri imperdibili?

 

 

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