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Puro, semplice e naturale nell’arte a Firenze tra Cinque e Seicento

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Andrea del Sarto -Annunciazione

Martedì, 17 Giugno 2014, Domenica, 02 Novembre 2014

Puro, semplice e naturale nell’arte a Firenze tra Cinque e Seicento

La mostra intende sovvertire il luogo comune di una cultura fiorentina passatista, rivelando la forza di novità presente anche in quella linea dell’arte cittadina che, tra Quattro e Seicento, restò fedele ai propri modelli, mettendo in luce la “novità della tradizione”.

Giorgio Vasari esaltava la «Maniera moderna» come superamento della tradizione quattrocentesca, ormai arcaica, e collocava Leonardo, Michelangelo e Raffaello al centro di questo periodo di «somma perfezione»; a loro, ma con minor grado di convinzione, egli affiancava Fra’ Bartolomeo e Andrea del Sarto, disegnatori esemplari, meticolosi imitatori della natura, ideatori di opere devote. Vasari, artista della sontuosa corte del duca Cosimo I de’ Medici, era però lontano da quei maestri, sostenitori di una tradizione “pura, semplice e naturale”, e interpreti di una tendenza che a lui appariva superata e senza futuro.

Andrea del Sarto e Fra’ Bartolomeo restarono invece punti di riferimento negli anni della magnificenza medicea, ma soprattutto ridiventarono attuali alla fine del Cinquecento – tanto da soppiantare il “vasarismo” – per rispondere alle esigenze dottrinarie sancite dal Concilio di Trento. Santi di Tito e Jacopo da Empoli si impegnarono allora in un rilancio di quei maestri, animato da nuovo vigore, e l’operazione venne riproposta a metà Seicento, con diverso senso di modernità, da Lorenzo Lippi e Antonio Novelli, come alternativa alla dilagante figurazione barocca.

La mostra, strutturata in cinque sezioni cronologiche, e quattro tematiche – in cui i dipinti e le sculture (72 in tutto) sono allestiti, a titolo esemplificativo, privilegiando valori di coesione stilistica e iconografica entro un’ampia forbice cronologica – presenta una vera e propria rassegna di capolavori, molti dei quali appositamente restaurati per l’occasione. In apertura, l’esposizione accosta le Annunciazioni di Andrea della Robbia, Andrea del Sarto, Santi di Tito e Jacopo da Empoli, offrendo un colpo d’occhio sui tratti di cultura che legano i maestri della «Maniera moderna» e la compagine di artisti operanti a Firenze tra istanze di riforma e primo naturalismo.

Galleria degli Uffizi

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