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Venti futuristi, ovvero venti di cambiamento artistico e non solo

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GiacomoBalla, Arazzo del balletto futurist, GalleriaFrancaMancini
14 aprile – 2 luglio 2017

Venti futuristi

Palazzo del Duca, Senigallia (AN)
A cura di Stefano Papetti
Inaugurazione giovedì 13 aprile 2017, ore 17.30 Auditorium San Rocco  Senigallia
Dal 14 aprile al 2 luglio 2017 il Palazzo del Duca di Senigallia presenta la mostra Venti futuristi che apre la nuova stagione espositiva del Comune di Senigallia. Attraverso oltre cinquanta opere tra cui dipinti, disegni, studi per abiti, incisioni, prove grafiche ed elementi legati all’arredo della casa, la mostra vuole accendere i riflettori sugli sviluppi che il Futurismo ha avuto nelle Marche a partire dal 1922. La mostra a cura di Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno e docente di Museologia presso l’Università degli Studi di Camerino, è posta sotto l’alto patronato del Mibact e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che continua il suo percorso di valorizzazione dell’arte nelle Marche.
Tullio Crali_Le forze della curva_1930_ collezione privata

Tullio Crali, Le forze della curva,1930 collezione privata

L’esposizione inoltre è realizzata con la partecipazione del Comune di Senigallia, che aggiunge un importante tassello al programma espositivo intrapreso già da alcuni anni proponendo mostre di rilevanza scientifica nazionale e internazionale. Già dal titolo Venti futuristi si vuole subito sottolineare la carica innovativa che il movimento futurista porta nella regione marchigiana e non solo, un vento di cambiamento che non coinvolge solamente le arti figurative, ma tutti gli aspetti del vivere quotidiano, provocando un rinnovamento radicale negli stili di vita. Venti sono anche gli artisti esposti in mostra, dai firmatari del primo manifesto dell’arte futurista (1909) come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero e Gino Severini, ai loro giovani seguaci quali Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli, Gerardo Dottori e Tullio Crali. Nel 1922 a Macerata, presso il Convitto Nazionale, il giovane pittore Ivo Pannaggi organizza una mostra di opere di Balla, Boccioni, Carrà e Depero, guadagnandosi la stima dello stesso Marinetti che fu protagonista di varie serate futuriste allestite nei maggiori teatri delle Marche. Quel momento segna la nascita nella città di Macerata di un nutrito gruppo di pittori e scultori futuristi e il loro definitivo abbandono della tradizione accademica, ponendo le basi per un primo approccio ai movimenti di avanguardia in una regione – le Marche – rimasta sino ad allora estranea al rapido processo di rinnovamento che andava interessando l’arte nazionale.

Dal 1922 prende avvio anche l’esposizione Venti Futuristi che, attraverso un percorso tematico, approfondisce i vari aspetti della vita quotidiana che il Futurismo intendeva rinnovare – dalla moda al teatro, dalla cucina alla letteratura – opponendosi alla imperante mentalità borghese e passatista. Grazie ai prestiti concessi dalle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Jesi, Macerata, Perugia e Bologna, dai Musei Civici di Ascoli Piceno, Macerata e Civitanova Marche, dalla Galleria Franca Mancini di Pesaro, dalla Fondazione Rosellini, dagli eredi di alcuni tra gli artisti presenti in mostra, nonché da vari collezionisti privati, la mostra getta luce sulla ‘seconda stagione’ del futurismo che, proprio dalla provincia – e le Marche ne sono un esempio – ha saputo trarre nuova linfa vitale ed evolversi.
Evidenzia inoltre la complessità del movimento futurista e la sua volontà di rinnovare ogni aspetto della vita quotidiana. I capolavori dei firmatari del primo manifesto del Futurismo, come Linee forza di mare di Balla o l’autoritatto di Boccioni, sono esposti in un dialogo costante e serrato accanto alle varie manifestazioni della creatività futurista. A cominciare dai disegni per tessuti ed arredi di Giacomo Balla, provenienti dalla casa museo di Roma, come anche il suo taccuino con disegni di cravatte variopinte e sgargianti, arrivando a prove tipografiche ed altre espressioni legate alle arti applicate, modelli di abiti e capi reali, complementi di arredo tessile per la casa, ma anche disegni e caricature, genere di cui Ivo Pannaggi è considerato l’inventore. Una sezione della mostra è dedicata all’aero pittura, declinazione pittorica del futurismo, in cui il mito della macchina e della modernità raggiunge il suo apice, ponendo come oggetto centrale delle composizioni la velocità dell’aeroplano, come accade nelle visioni aree degli artisti marchigiani Crali, Dottori e Monachesi.
Cleto Capponi_Caricatura di Primo Carnera_ collezione privata

Cleto Capponi, Caricatura di Primo Carnera, collezione privata

Un posto speciale è riservato alla creatività femminile che, soprattutto nelle Marche e in Umbria, riesce a superare la misoginia insita nelle teorie futuriste e a ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto nel movimento, soprattutto nelle arti applicate, come testimonia, tra gli altri esempi, lo splendido arazzo disegnato da Leandra Angelucci Cominazzini. La mostra Venti Futuristi vuole anche essere un modo per conoscere meglio la città di Senigallia, località balneare che, oltre alla spiaggia di velluto, conserva importanti testimonianze architettoniche e artistiche. Per tutta la durata dell’esposizione ai visitatori verrà anche proposto un percorso cittadino tra gli edifici realizzati nel corso degli anni Trenta, come il complesso scolastico intitolato a Giovanni Pascoli e la celeberrima Rotonda sul mare.

“Continua la stagione degli importanti eventi artistici a Senigallia – sottolinea il Sindaco Maurizio Mangialardi – che conferma la nostra presenza all’interno del circuito delle città italiane sedi di grandi mostre. Venti Futuristi nasce dalla proficua collaborazione tra Comune di Senigallia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e permetterà di raccontare la stagione futurista saldandola con l’esperienza artistica marchigiana e costruendo un percorso artistico attraverso alcuni degli edifici più rappresentativi della nostra città”. Catalogo a cura di Stefano Papetti con i contributi di Margherita Gallo, Diego Poli, Franca Mancini, Aldo Mastroianni e Adriano Rosellini, Roberto Rossini. Nicoletta Rosetti e Paola Raggi.
Informazioni
Sede Palazzo del Duca Piazza Duca, 1 – 60019 Senigallia (AN)
Orari
dal 14 aprile al 2 luglio martedì, mercoledì e giovedì dalle 15.00 alle 20.00 venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle15.00 alle 20.00
Biglietti
intero euro 7,00, ridotto euro 5,00, agevolato 3,50 (visitatori in età compresa tra i diciotto e i venticinque anni), gruppi con oltre venti paganti euro 6,00, gratuito in età inferiore ai diciotto anni prevendita Live ticket

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