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Galleria dell’Accademia, nuovi allestimenti per le tre sale bizantine

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Galleria dell'Accademia,Sala di Giotto, Firenze

di Redazione

Galleria dell’Accademia di Firenze è certamente sinonimo di David di Michelangelo, ma lo spazio museale offre anche altro, ad esempio tre spazi che conservano opere antiche di fondamentale importanza. Le “Sale bizantine”, che si trovano al piano terra, hanno subito un riallestimento (rinnovamento dei pannelli didattici, dell’impianto d’lluminazione e riposiizonamento di alcuni dipinti) presentato ieri alla presenza del Soprintendente ad interim del Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino, e del Direttore del museo, Angelo Tartuferi.

Le Sale ospitano l’importante collezione di tavole a fondo oro del Duecento e del Trecento, acquisite perlopiù con le soppressioni delle chiese e dei conventi tra la fine del Settecento e l’avvento dell’unità d’Italia. Tra i dipinti anche opere di Giotto, Taddeo e Bernardo Daddi, e degli Orcagna (Andrea, Nardo e Jacopo di Cione).

Questa la nuova disposizione delle sale: L’imponente pala d’altare (cm 350 x 190) eseguita da Jacopo di Cione e dai suoi collaboratori nel 1372-1373 per la Corporazione della Zecca è stata spostata al centro della parete

Galleria dell'Accademia, Sala del 200-300, Firenze

Galleria dell’Accademia, Sala del 200-300, Firenze

maggiore della sala di sinistra (arrivando dalla Tribuna del David), in modo da risaltare da subito all’occhio del visitatore. Lo spostamento ha consentito l’installazione di un ulteriore corpo illuminante, in posizione simmetrica rispetto a quello già esistente, in modo da completare la nuova illuminazione anche di questa sala – dedicata alle opere degli Orcagna (Andrea, Nardo e Jacopo di Cione) -, che accoglie inoltre due dei dipinti più celebri della Galleria, il Compianto sul Cristo morto firmato e datato 1365 da Giovanni da Milano e l’affresco stupendo di Giotto di Stefano, detto Giottino, con la Madonna col Bambino in trono fra otto angeli e i santi Giovanni Battista e Bernardo, che fu staccato fra Sei e Settecento dal tabernacolo all’angolo di Piazza Santo Spirito, dove una data ne testimoniava l’esecuzione nel 1356.

a cambiare maggiormente volto è stata sicuramente la sala di destra con i dipinti di Giotto e dei giotteschi, dove sono ospitate anche le celebri formelle quadrilobate dipinte da Taddeo Gaddi verso il 1340, appartenenti al ciclo delle storie parallele di Gesù e di San Francesco che decoravano il bancone della sacrestia della chiesa di Santa Croce a Firenze.

Una nuova vetrina consente ora la messa in sicurezza di tutte le opere di piccolo formato, compreso il prezioso sportello di tabernacolo di Bernardo Daddi con la Crocifissione e San Cristoforo, che era esposto ancora direttamente al pubblico e quindi non in condizioni ottimali di sicurezza.

Con questa sistemazione la sala risulta più ampia e in grado di assorbire meglio il flusso assai considerevole dei visitatori della Galleria. Il rinnovamento dei pannelli didattici delle opere, con i testi in italiano e in inglese, ha consentito la revisione e, soprattutto, il necessario aggiornamento critico delle informazioni fornite al pubblico.

Galleria dell'Accademia,Sala Orcagna e G. da Milano, Firenze

Galleria dell’Accademia,Sala Orcagna e G. da Milano, Firenze

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